La nostra amicizia nasce a Genova, alcuni decenni or sono, sui banchi di scuola del Liceo Linguistico S. Dorotea, classe femminile, divisa bianco/blu per imprimere ordine, omologazione e senso di appartenenza ad un gruppo, basti ricordare che il secolo e il millennio sono quelli già trascorsi. In quell’epoca, parliamo di una classe di sole piccole donne, si formarono legami particolari, piccoli gruppi con interessi comuni che spesso davano vita a fazioni contrapposte culminando anche in fisiologiche antipatie e piccoli screzi. Poi ognuna per la sua strada ma senza mai perdere del tutto i contatti e lo scambio di informazioni sulla nostra vita privata: lauree, matrimoni, nascite, risultati professionali ma anche circostanze spiacevoli e dolorosi lutti. Un filo invisibile ha continuato a tenerci unite. A distanza di anni ci siamo ritrovate per festeggiare il ventennale della nostra maturità e via via il legame si è rinsaldato, abbiamo ricompattato un gruppo eclettico e composito superando le diversità e le controversie degli anni giovanili. Con l’avvento dei social e di whatsapp è stato più semplice, almeno virtualmente, ritrovarci. Il gruppo, presto denominato “galline in fuga”, parafrasando il film di animazione che ci vuole più propense alla vita libera e ruspante che all’allevamento, il tutto condito dal nostro inesauribile ma non troppo starnazzante chiacchiericcio, si è infoltito sempre più di nomi e di profili fotografici. Fino a questo punto ripercorriamo la storia di molte classi di ex compagne. Le nostre vite ci hanno spinto ben lontano dai confini della nostra città e ciò che rende speciale la nostra “community” è senz’altro l’inarrestabile entusiasmo con cui tutte noi ci siamo adoperate per ritrovarci e recuperarci organizzando a tal fine anche viaggi oltre confine. In seguito ci sono state tante cene, con riuscitissimi menu condivisi, condite da una spettacolare e sorprendente convivialità che grazie al filo invisibile mai spezzato ci ha condotto a riconoscerci intimamente e a scoprirci ricche di progetti, oltre che di ricordi, tutti da condividere. Gli incontri, con cadenza mensile, arricchiti di presenze che giungono da ogni dove, tra gli ultimi “ritrovamenti” un’amica dalla Pennsylvania, non sono per noi solo un gradito impegno, ma una boccata di ossigeno, un pit stop che ci consente di ripartire più cariche. E non è la presenza di un leader o di un organizzatore che ci porta a rinnovare con facilità e cadenza regolare i nostri incontri ma un innato richiamo della foresta per un ritorno alle origini e una primitiva e ancestrale necessità di riunirsi ai propri simili al primo segnale. Tutte insieme e grazie ai singoli contributi, organizziamo i nostri viaggi che contano, ad ogni nuova occasione, sempre più presenze e spesso riusciamo ad occupare interi piani di hotel, intere sale di ristoranti facendoci ricordare sempre al nostro passaggio, non certamente all’insegna di Attila ma più per la vivacità e il garbo con cui ci misuriamo. Oggi siamo le “Dorotee in fuga”, differenti, variegate, instancabili, irriducibili e abbiamo realizzato il nostro “diario di bordo” per condividere tutto il bagaglio del viaggio finora percorso insieme!
Prossima meta…???